Un sistema sotto pressione
Nel 2025 il sistema sanitario italiano continua a vivere una fase di profonda trasformazione. Dopo gli anni segnati dalla pandemia, le riforme avviate con il PNRR stanno progressivamente ridisegnando la struttura della sanità pubblica, puntando su digitalizzazione, territorialità e prevenzione.
Tuttavia, non mancano le difficoltà: la carenza di personale medico e infermieristico, l’aumento della domanda di assistenza per l’invecchiamento della popolazione e la crescita delle liste d’attesa restano criticità centrali. La sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è oggi una delle priorità più urgenti per le istituzioni.
La digitalizzazione come leva di cambiamento
L’introduzione di tecnologie digitali sta giocando un ruolo chiave nel ripensare i modelli di cura. La diffusione della telemedicina, le piattaforme di Fascicolo Sanitario Elettronico e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la diagnosi e la gestione dei dati clinici rappresentano i principali motori dell’innovazione.
Sempre più Regioni stanno adottando strumenti digitali per migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di accesso alle prestazioni. Tuttavia, la digital transformation della sanità italiana non è ancora omogenea: persistono differenze territoriali significative, soprattutto tra Nord e Sud.
Le nuove priorità: prossimità, prevenzione e personale
Il 2025 segna anche un cambio di visione nel concetto di cura. Il modello sanitario italiano sta cercando di spostarsi da un approccio centrale a uno territoriale e proattivo, grazie alla creazione delle Case di Comunità, degli Ospedali di Comunità e al rafforzamento dell’assistenza domiciliare.
Parallelamente, cresce l’attenzione verso la prevenzione e la medicina predittiva, con l’obiettivo di intervenire prima che la malattia si manifesti. Ma la riforma non può prescindere dalle persone: il personale sanitario resta il cuore del sistema, e servono investimenti strutturali per la formazione, la sicurezza e il benessere dei professionisti.